Hong Kong

Quando si guarda al mercato dei vini di Hong Kong sono due gli elementi da considerare: il primo riguarda le previsioni di crescita di questa regione speciale della Cina, che parlano di una progressione delle vendite in volume dell'11% annuo da qui al 2017 ;il secondo riguarda il fatto che oltre il 40% del vino in ingresso viene riesportato verso la Cina e verso l'altra regione speciale cinese di Macau. Va da sé che Hong Kong (7 milioni di abitanti) sia da considerarsi una tra le tappe
obbligate per chi si affaccia in Estremo Oriente. In questo vero e proprio porto franco, hub strategico per i competitor internazionali dove, grazie all'abolizione nel 2008 dei dazi sul vino, sono quasi triplicate le importazioni fino a superare il miliardo di dollari nel 2012, l'Italia è ben piazzata nella top ten dei Paesi fornitori. Non è certamente in grado di insidiare la leadership francese (che ha oltre il 50% delle quote), ma naviga intorno alla quinta posizione con uno share del 3 per cento in valore. E il trend è positivo: secondo dati Istat, l'Italia ha esportato vino a Hong
Kong per tre milioni di litri nel 2011 per 22,4 milioni di euro (rispetto ai 15,5 milioni del 2010). Nel 2012, l'export del Belpaese è salito toccando i 3,3 milioni di litri per 25,3 milioni di euro. Considerando, infine, il periodo gennaio-luglio 2013, sono entrati a Hong Kong 1,9 milioni di litri,
per 14,6 milioni di euro (+1% sullo stesso periodo 2012).
"Pur essendo questo un mercato relativamente Piccolo, i suoi abitanti sono molto ben disposti nei confronti dei vini occidentali e di quelli italiani, in particolare ", osserva Gianluca Mirante, direttore Italia dell'Hong Kong trade development council, Hong Kong è diventata uno dei poli delle aste tra i più importanti al mondo, superando progressivamente Londra e New York (ndr: vendite per 37 milioni di dollari nel 2012)
Qui il vino è considerato un bene su cui investire. Basti pensare che sempre più spesso accade che i facoltosi cinesi che si aggiudicano grandi partite di vino nelle aste preferiscono aprire delle wine cellar a Hong Kong piuttosto che far entrare il prodotto in Cina, dove i dazi sul vino non sono ancora stati cancellati, nonostante gli accordi sul libero scambio firmati con Pechino". Un dato su tutti: il 18% dei cosiddetti fine wine di tutto il mondo è posseduto da collezionisti di Hong Kong (anche se
solo il 20% è stoccato qui, il resto si trova a Londra e in Europa).

Fonte: "Tre Bicchieri 1 - 7 Novembre 2013"

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